Tre anni per dotarsi di un Piano dell’illuminazione finalizzato al contenimento dell’inquinamento luminoso (PICIL).
Venerdì 18 Settembre 2009 17:10
Intervista su “Casa & Clima“dell’Assessore della Regione Veneto all’ambiente Giancarlo Conta.
I compiti dei Comuni
Il Piano, che rappresenta l’atto di programmazione per la realizzazione dei nuovi impianti di illuminazione e per ogni intervento di modifica, adeguamento e installazione, ha come obiettivi il contenimento dell’inquinamento luminoso, la valorizzazione del territorio e il miglioramento della qualità della vita. I comuni veneti – che comunque potranno avvalersi della competenza dei Dipartimenti Provinciali dell’Arpav, presso la cui direzione generale è stato istituito l’Osservatorio permanente sul fenomeno dell’inquinamento luminoso – dovranno conformare alla nuova normativa i propri regolamenti edilizi e verificarne il rispetto anche da parte dei cittadini.
“Il nostro intento – ha spiegato l’assessore regionale all’ambiente della Regione Veneto, Giancarlo Conta – è stato duplice, da un lato la tutela ambientale, dall’altro il risparmio energetico. Un comune di media dimensione potrebbe risparmiare dal 20 al 40% sulla bolletta energetica per l’illuminazione, se solo rivedesse la propria illuminazione pubblica utilizzando apparecchi a norma di legge. Questo non significa – sottolinea Conta – spegnere la luce, ma illuminare meglio, ovvero avere più luce dove serve e meno luce dispersa verso il cielo”.
Progetto illuminotecnico
Il provvedimento stabilisce che il progetto illuminotecnico deve essere sviluppato nel rispetto delle norme tecniche vigenti del Comitato elettrotecnico italiano (CEI) e dell’ente nazionale di unificazione (UNI), e accompagnato da una certificazione del progettista di rispondenza dell’impianto ai requisiti della legge.