Pubblicata la nuova norma UNI 11630 – Luce e illuminazione – Criteri per la stesura del progetto illuminotecnico.
Si tratta sicuramente di una pietra miliare nell’illuminazione italiana perchè questa norma è un mattone fondamentale, con gli eventuali difetti d’infanzia, nel percorso costruito in questi anni per una illuminazione di qualità e professionale.
Non dimentichiamo infatti come dal 2000 ad ogni è cambiato il concetto di progettazione della luce:
– si è passati da una situazione prima del 2000 in cui non esisteva nessun riferimento e nessun obbligo del progetto dell’illuminazione e persino l’Ex. 46/90 e succ. DM. 37/08 ignoravano in toto la stessa progettazione elettrica degli impianti d’illuminazione per esterni
– dal 2000 con l’approvazione della nuova L.r.17/00 della Regione Lombardia a cui poi se ne sono susseguite 17, tutto è cambiato ed è iniziato a diventare almeno a livello regionale cogente l’obbligo della progettazione della luce ma ancora leggi e regolamenti imponevano dei contenuti minimi comunque applicabili in modo compiuto e chiaro solo in circa 13 regioni italiani,
– nel 2012 la nuova norma UNI11248, da noi fortemente criticata, aveva comunque il merito di porre i fondamenti dell’obbligo della progettazione e asseverazione dell’analisi dei rischi nella classificazione della luce ad opera di un professionista di settore,
– nel 2013 con i CAM (Criteri minimi ambientali) seppure non cogenti e con tutti i difetti del caso, si ponevano ancora più chiari i fondamenti di una progettazione realizzata da figure specialistiche,
E’ però solo oggi con la nuova norma UNI11630 che si definiscono nel dettaglio i contenuti della progettazione illuminotecnica in modo molto più esteso sia negli interni che negli esterni ma anche in ambiti generali e specialistici. La norma nella sostanza si divide in queste sintetiche parti:
1- L’introduzioni, le definizioni e gli scopi della stessa,
2- Gli ambiti applicativi e l’elenco della documentazione che compone il progetto in ciascuna fase progettuali così come definite dalla L.g.163 e succ. 207/2010 (studio di fattibilità, progetto preliminare, progetto definitivo e progetto esecutivo).
3- Le schede di approfondimento nella progettazione di: ambienti interni, installazioni sportive, impianti stradali e per esterni, illuminazione architettonica e monumentale.
Questa introduzione non intende fare una disamina completa dei contenuti e dettagli tecnici della norma, ma ci interessa in particolare far comprendere quelle che sono i nostri principali contributi e soddisfazioni come sopra anticipato:
A- “Valore aggiunto” del progetto dell’illuminazione: la norma definisce in modo chiaro ed incontrovertibile anche con ben 4 allegati tecnici come realizzare (in termini di contenuti) un progetto dell’illuminazione e questo è fondamentale per avere un unico riferimento per la completezza dei progetti illuminotecnici spesso deficitari ed incompleti.
B- “Insostituibile ed inalterabile” qualità dei contenuti: per la prima volta, anche grazie a Light-is, è definito in una norma che cosa si intende per “equivalenza” di un prodotto affinché non si continui a perpetrare in modo diffuso ed ingiustificato la sostituzione di apparecchi, tecnologie e soluzioni, da parte di non accorti o spregiudicati appaltatori, che piegano tutto al mero vantaggio economico calpestando ogni scelta progettuale del progettista condivisa con il committente e la PA.
Questo non è più possibile farlo, già non lo era possibile per le leggi regionali, ma oggi la norma si affianca a tali leggi rafforzandole e identificando univocamente i 5 requisiti di “equivalenza” dei prodotti ai fini del progetto illuminotecnico appunto definiti come condizioni di coesistenza contemporanea degli stessi nel valutare le caratteristiche tipologiche, stilistiche e prestazionali:
I. estetiche: prodotti con valore estetico e/o impatto visivo similare;
II. colore della luce: prodotti con temperatura prossimale di colore similare;
III. energetiche: prodotti con i consumi energetici similari all’interno dello stesso progetto;
IV. qualitative: prodotti con caratteristiche tecniche e tecnologiche similari;
V. illuminotecniche e colorimetriche: prodotti con prestazioni/caratteristiche fotometriche e indice di resa cromatica che garantiscono risultati illuminotecnici similari nello stesso progetto.
Soluzioni migliorative sono convenzionalmente considerabili equivalenti. I punti da I a V costituiscono gli elementi di valutazione dell’equivalenza tra prodotti e non tra progetti.
C- “verificabilità e controllo” dei contenuti del progetto: Finalmente anche una norma tecnica pone alla base del progetto illuminotecnico, affiancandosi su questo a molte leggi regionali, sia a salvaguardia e garanzia delle scelte del progettista sia per permetterne la verificabilità nel tempo del progetto, dell’obbligo di allegare al progetto i dati fotometrici impiegati. Questo punto fondamentale è riassumibili nella semplice formula di seguito riportata:
“Inoltre sono allegati i dati fotometrici dei prodotti impiegati aventi riferimenti univoci e in formato almeno digitale utilizzabile dai più comuni software di calcolo illuminotecnico. Gli stessi devono essere validati circa la loro veridicità dal responsabile tecnico del laboratorio che li ha emessi nonché gestiti e controllati in regime di qualità.“