In attuazione dei decreti del 20 luglio 2004 “Nuova individuazione degli obiettivi quantitativi per l’incremento dell’efficienza energetica negli usi finali di energia” e “Nuova individuazione degli obiettivi quantitativi nazionali di risparmio energetico e sviluppo delle fonti rinnovabili” l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas ha pubblicato nel 2004 le “Linee guida per la preparazione, l’esecuzione e la valutazione consuntiva dei progetti di cui all’articolo 5, comma 1 e per il rilascio dei titoli di efficienza energetica di cui all’articolo 10 dei decreti citati.”.
In relazione alle linee guida, nel 2005 sono state pubblicate le schede 17 e 18, rispettivamente : “Installazione di regolatori di flusso luminoso per le lampade a vapori di mercurio e le lampade a vapori di sodio ad alta pressione negli impianti adibiti ad illuminazione esterna” e “Sostituzione di lampade a vapori di mercurio con lampade a vapori di sodio ad alta pressione negli impianti di Pubblica Illuminazione”. Nel corso degli anni sono emerse problematiche che hanno portato alla proposta di aggiornamento descritta nel documento in esame. In particolare si è notato l’inadeguatezza delle schede rispetto al progresso tecnologico avvenuto in questi anni e l’eccessiva limitatezza del campo di applicabilità delle stesse. Una delle proposte è, fra l’altro, la variazione del titolo della scheda 18 in “Installazione di regolatori di flusso negli impianti adibiti ad illuminazione esterna” al fine di renderla applicabile a qualunque tipo di impianto (quindi anche ai nuovi impianti LED e ioduri metallici).
Il principio di fondo delle schede è, e rimane, quello di fornire uno strumento per la valutazione ex-ante dei risparmi conseguibili, attraverso l’adozione contemporanea di diverse tipologie d’intervento, quali ad esempio l’utilizzo di sorgenti e corpi illuminanti di ultima generazione e l’adozione di ipotesi progettuali innovative. I casi che vengono considerati nel documento sono 3:
1. realizzazione di impianti ex-novo per strade di nuova costruzione;
2. rifacimento completo di impianti di illuminazione per strade esistenti;
3. semplice retrofit per impianti esistenti con installazione di corpi illuminanti SAP.
Affinchè risulti possibile calcolare i risparmi in maniera omogenea fra i 3 casi elencati, l’unità di riferimento adottata è passata dalla singola lampada all’unità di superficie di strada illuminata. I risparmi energetici di un qualunque impianto vengono così calcolati come differenza fra i consumi unitari stimati in assenza di intervento e quelli stimati in seguito all’intervento. Le ipotesi progettuali assunte derivano dalla comune pratica di progettazione illuminotecnica. Fra queste, evidenziamo:
· interdistanza fra i pali di almeno 3,7 m;
· vetro piano ed installazione orizzontale;
· utilizzo di impianti efficienti (in termini di lampade e ottiche);
· ottimizzazione della potenza al fine di minimizzare l’illuminamento e la luminanza;
· utilizzo dei riduttori di flusso.
Queste sono ipotesi progettuali da sempre sostenute da Light.is e dai suoi soci.
Per approfondire l’argomento, si rimanda al documento originale, scaricabile qui.