I “Criteri ambientali minimi per l’acquisto di lampade HID e sitemi a LED, corpi illuminanti e impianti di illuminazione” (scaricabile qui) e la “Relazione di accompagnamento del documento Criteri ambientali minimi per l’acquisto di lampade HID e sitemi a LED, corpi illuminanti e impianti di illuminazione” (scaricabile qui) sono parte integrante del Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione (Piano Nazionale d’Azione sul Green Public Procurement – PAN GPP).
Nel documento: “Criteri ambientali minimi per l’acquisto di lampade HID e sitemi a LED, corpi illuminanti e impianti di illuminazione” (scaricabile qui), vengono descritti i criteri ambientali che devono guidare l’acquisto di apparecchiature, impianti e materiale di consumo per la pubblica illuminazione. I criteri vengono suddivisi tra “criteri base” e “criteri premianti”. I “criteri base” sono i criteri minimi per poter definire un appalto “verde”. I “criteri premianti” sono quelli che riguardano prodotti e servizi dalle prestazioni ambientali superiori e che consentono di selezionare l’offerta secondo il criterio dell’offerta “economicamente vantaggiosa”. Questo consente di presentare offerte con particolare riguardo all’aspetto ambientale (che garantisce punteggio premiante), senza compromettere l’esito della gara.
Il documento si occupa nello specifico di:
· -acquisto di lampade HID e sistemi LED;
· -acquisto di corpi illuminanti;
· -acquisto di impianti di illuminazione.
Per ogni sezione vengono elencati i criteri minimi e quelli premianti nonché le modalità di verifica del rispetto di tali criteri.
Nel secondo documento: “Relazione di accompagnamento del documento Criteri ambientali minimi per l’acquisto di lampade HID e sitemi a LED, corpi illuminanti e impianti di illuminazione” (scaricabile qui) vengono fornite tutte le indicazioni riguardo alla metodologia, le fonti, i riferimenti normativi, le tecnologie e gli esempi di buone pratiche che sono stati utilizzati per la redazione del documento precedente. Il gruppo di lavoro che ha redatto il documento era costituito da esperti di organizzazioni pubbliche e private coordinati dall’ARPA dell’Emilia Romagna.
I criteri minimi individuati hanno lo scopo di minimizzare l’impatto ambientale dei prodotti o servizi acquistati, lungo tutto il loro ciclo di vita, in particolare privilegiando: l’efficienza energetica, l’eliminazione di sostanze pericolose e la riduzione dell’inquinamento luminoso. Quindi il concetto di progettazione ECO inteso sia come ecologico ma anche come economico, affiancando ai tradizionali requisiti di progettazione anche la valutazione ambientale. Tale valutazione potrà quindi analizzare non soltanto la fornitura dei materiali o dei servizi ma anche la loro manutenzione, la loro gestione e la dismissione a fine vita. Da questo tipo di approccio emerge chiaramente come l’impatto predominante degli impianti di illuminazione sia dovuto ai consumi energetici durante l’uso degli stessi. Notevole impatto, nel senso di emissioni e consumo di risorse, lo hanno però anche le fasi derivanti dalla produzione degli impianti.
Molta attenzione è stata posta alla problematica dei nuovi sistemi a LED. Ad esempio, è’ noto che i LED producono luce bianca e che questo potrebbe portare allo sconto di una categoria illuminotecnica. Nel documento è stata però considerata l’attuale difficoltà di definizione dell’indice di resa cromatico per questo tipo di dispositivi con le attuali tecniche di calcolo e se ne è tenuto conto in sede di valutazione. E’ stato curato, inoltre, l’aspetto del confronto con le tecnologie alternative al LED. Si è effettuato tale confronto con le ultime tecnologie disponibili e non, come spesso è accaduto in passato, con impianti e tecnologie obsolete che spesso risultavano (prevedibilmente) perdenti.
Tra le varie note e considerazioni che si possono trovare nel documento, si legge che il potenziale di riduzione degli impatti ambientali del settore illuminazione è ancora molto elevato. Infatti, ben 1/3 degli impianti in Europa è ancora basato su sistemi obsoleti e circa l’85% delle lampadine utilizzate attualmente nelle abitazioni europee è a bassa efficienza. Un potenziale enorme visto che il 19% dell’energia mondiale è consumata per l’illuminazione e che gli impianti di illuminazione moderni possono ridurre i consumi energetici ed i costi di gestione fino al 80%, con un pay-back di 3-10 anni.